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Plasterego presenta .pico, una micro-architettura in gesso per l'arte contemporanea


Fuorisalone Milano - “INTERNI House In Motion”. Università Statale di Milano 16-28 aprile 2018.

.pico è un cabinet in gesso per una singola opera d’arte, progettato dall’architetto Giorgio Zaetta in collaborazione con la galleria di arte contemporanea  ZERO…

 Nel cortile dell’Università Statale, nell’ambito della mostra evento House in Motion, organizzata dal magazine INTERNI, nasce così un inedito concept espositivo grazie al quale si possono ammirare, a rotazione, opere di artisti contemporanei. Nel corso della settimana del design milanese, ognuna delle tre opere presentate – rispettivamente di Cally Spooner, Enzo Cucchi e Yuri Ancarani – viene esposta per 48 ore. Nel contempo diventa un rifugio intimo e raccolto per i visitatori della manifestazione nei giorni convulsi del FuoriSalone .pico, in omaggio a Pico della Mirandola, studioso e sperimentatore (1463-1494) fuori dagli schemi, è pensato per i collezionisti in cerca di nuove modalità espositive per le loro opere d’arte e per i loro pezzi unici.

Con .pico Giorgio Zaetta dona al gesso una nuova immagine in grado di superare gli schemi che lo identificano unicamente con gli stucchi e i controsoffitti della tradizione, per inserirlo a pieno titolo nel progetto contemporaneo. “Stressando la materia gesso, ai propri limiti tecnici, grazie alle competenze tecnologiche di questa storica azienda” – Plasterego con i suoi oltre 60 anni di esperienza – spiega il progettista, “è nato un rivestimento tridimensionale a esagoni sfalsati capace di creare una texture continua assemblata a secco (come nella prefabbricazione)”.

La morfologia del rivestimento in gesso prende le mosse da una visita all’Albergo Diurno Venezia a Milano, disegnato negli anni 20 dall’architetto Piero Portaluppi e ad oggi ancora intatto.  La ricerca di Zaetta si è concentrata sulle superfici esistenti e in particolare sulle piastrelle esagonali che caratterizzano questo luogo elegante e ricco di fascino.

“Nel tentativo di aprire gli occhi e la mente sulla materia e sulla consapevolezza dei gesti attraverso una sperimentazione spazio–temporale che tenga conto della dimensione emotiva del singolo”, continua il progettista, “si entra in un territorio ibrido dove fattori come cura, approfondimento e attenzione vanno alla ricerca di possibili forme e funzioni.

Con questa opera Zaetta entra in sintonia con un’azienda come Plasterego che mira a mantenere le caratteristiche originarie del prodotto come era una volta, sfruttando quanto più possibile la ricerca di nuove soluzioni tecnologiche, per migliorarne i processi produttivi e la qualità. Il gesso è una materia naturale, disponibile in natura e derivata da processi di lavorazione che non impattano negativamente nell’ecosistema di riferimento. E il risultato è che i rivestimenti di questo intimo museo domestico stupiscono per la matericità della texture, per l’aspetto etereo e per i giochi di luce e riflessi che conferiscono dinamismo a tutta l’installazione.

GIORGIO ZAETTA

Architetto, orienta i suoi interessi verso l’arte contemporanea, di cui è amante e profondo conoscitore. Una passione che ha fortemente influenzato il suo lavoro, di cui restano segni tangibili sia in arredi ispirati a un’ideale di purezza e di perfezione nei dettagli, sia in spazi espositivi e in architetture di interni dominate dal vuoto e dalla luce.